Archive for Maggio 2011

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24 Maggio 2011

cavallo

Signore, se è nella tua volontà, con l’intercessione di Maria, donaci di correre in te.

24 maggio, Beata Vergine Maria Ausiliatrice

24 Maggio 2011

Aiutaci tutti.

Nella bella basilica torinese a Lei intitolata, dove il suo devoto figlio s. Giovanni Bosco e altre figure sante salesiane sono tumulate, vi è il bellissimo e maestoso quadro, fatto eseguire dallo stesso fondatore, che rappresenta la Madonna Ausiliatrice che con lo scettro del comando e con il Bambino in braccio, è circondata dagli Apostoli ed Evangelisti ed è sospesa su una nuvola, sullo sfondo a terra, il Santuario e l’Oratorio come appariva nel 1868, anno dell’esecuzione dell’opera del pittore Tommaso Lorenzone.
Il significato dell’intero quadro è chiarissimo; come Maria era presente insieme agli apostoli a Gerusalemme durante la Pentecoste, quindi all’inizio dell’attività della Chiesa, così ancora Lei sta a protezione e guida della Chiesa nei secoli, gli apostoli rappresentano il papa ed i vescovi.
Maria è la “Madre della Chiesa”; Ausiliatrice del popolo cristiano nella sua continua lotta per la diffusione del Regno di Dio.

Cliccando sull’immagine questa viene ingrandita.

Roccia di fedeltà

23 Maggio 2011

Da Isaia 26,4

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Martedì 24 maggio 2011) con commento comunitario

23 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,27-31)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

23 maggio. Santi e memorie del giorno

23 Maggio 2011

Oggi si ricorda s. Giovanni Battista de Rossi, 1698-1764

http://www.santiebeati.it/dettaglio/54450

Sant’Eutizio di Norcia, ?-540, assieme a san Fiorenzo, anch’egli abate,  condusse una vita solitaria nei pressi di Norcia

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90580

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90581

San Doroteo, monaco russo, fondatore di un monastero.

Doroteo era monaco del monastero delle Grotte a Pskov, secondo la tradizione,  quando nel 1615 gli svedesi minacciarono l’invasione della regione, ebbe in  sogno la Madre di Dio che l’invitò a portare in salvo l’icona della Odighitrìa.
Con l’assenso e la benedizione dell’egumeno (abate) egli partì e portando con sé l’icona si avviò verso la sua regione natale; giunto alla confluenza dei due rami del fiume Jug, il monaco si fermò per riposare e appese l’icona al rami di un pino.
Pronto a ripartire, cercò di staccare l’icona dal ramo, ma per quanto si adoperasse questo non gli riuscì, allora comprese la volontà di Dio e si fermò in quel luogo vivendo da eremita e morendovi nel 1622.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90657

San Desiderio di Langres, IV sec, vescovo e martire

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90895

Il 23 maggio del 1498, a Firenze, sale sul patibolo fra Girolamo Savonarola, predicatore domenicano le cui spoglie saranno poi bruciate e gettate nell’Arno…..Uomo dal costante colloquio interiore con il Signore, egli credette di poter trasformare con la forza della sua predicazione apocalittica la città di Firenze, nella quale era divenuto priore del convento di San Marco….Impiegando metodi non violenti e incentrati sulla persuasione, anche se talvolta di dubbia evangelicità, fra Girolamo predicò la conversione di una società che si diceva cristiana ma che era corrotta e lontana dalla logica del Regno…..Fu condannato a morte come eretico e scismatico… Ormai prossimo alla morte Girolamo compose in carcere delle straordinarie preghiere in cui riconosceva la propria miseria, si affidava alla misericordia di Dio e dei fratelli, e chiedeva perdono delle proprie debolezze.

O Dio, tu che sei tutto ciò che è in te, tu che sei la tua sapienza, la tua bontà, la tua potenza, la somma tua felicità, essendo misericordioso, che cos’altro sei se non la tua misericordia? Ecco quindi che la miseria sta dinanzi a te, o Dio, che sei misericordia. E tu, misericordia, che cosa farai? Certo l’opera tua, non potendo tu scostarti dalla tua natura. E qual è l’opera tua? Togliere la miseria, risollevare gli uomini miseri. Abbi dunque misericordia di me: Miserere mei, Deus; togli, o Dio di misericordia, la mia miseria; togli i miei peccati, che sono la mia somma miseria: solleva questo misero, manifesta in me l’opera tua, esercita in me la tua forza.
«L’abisso invoca l’abisso»: l’abisso della miseria invoca l’abisso della misericordia, l’abisso dei peccati invoca l’abisso delle grazie. Ma l’abisso della misericordia è più grande dell’abisso della miseria. Perciò l’abisso colmi l’abisso, l’abisso della misericordia colmi l’abisso della miseria: «Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia»
(Girolamo Savonarola, dal Commento al Miserere).

(tratto da www.monasterodibose.it)

Bee Gees, tracce di altre canzoni

23 Maggio 2011

http://www.beegees.com/

ragiunto il link cliccare come ieri sull’iconcina di youtube, poi nella nuova pagina sull’iconcina rossa R, poi su artists, poi andare alla pagina 3 e cliccare su Bee Gees poi su Bee Gees greatest (è il decimo CD scendendo nella prima colonna), poi selezionare: Tragedy, How deep is your love, More than a woman

Nell’Ave Maria la frase benedicta tu in mulieribus (traduzione letterale dal greco) può venire letta anche: benedetta tu nelle donne.

Da Wikipedia:

I Bee Gees sono una band musicale britannica, formatasi in Australia. Sono da considerare tra i gruppi di maggior successo nella storia della musica. Il nome del gruppo deriva da Brothers Gibb (fratelli Gibb): le due lettere iniziali in inglese si leggono “Bee” e “Gee”; la esse finale indica il numero plurale.

I fratelli Gibb sono:

Famosi per i loro impasti vocali e, dalla seconda metà degli anni settanta, per la cantata in falsetto, i tre fratelli collaboravano spalla a spalla nella stesura delle loro canzoni, nonché alla scrittura dei testi di alcuni successi interpretati da altri artisti.

Angelus di Benedetto XVI nella solennità dell’Immacolata Concezione (8/12/2010)

23 Maggio 2011

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a1e7b566-3c37-464f-86b1-822d6a2be55d.html#p=0

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Lunedì 23 maggio 2011) con commento comunitario

22 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,21-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

22 maggio. Santi del giorno

22 Maggio 2011

Oggi si ricorda Santa Rita da Cascia, 1381-1447, “la santa degli impossibili”, il cui culto è tra i più diffusi al mondo.

File:Cascia 1.jpg

(crocifisso davanti al quale s. Rita ricevette le stigmate)

http://it.gloria.tv/?media=159526

San Bovo di Voghera, X sec., eroico cavaliere che combattè contro i Saraceni

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90587

Sant‘Attone, 1070-1183, vescovo a Pistoia

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90570

San Fulgenzio di Otricoli, IV sec., vescovo

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90640

Santa Giulia, V sec., martire cartaginese in Corsica

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90282

Sant’Aureliano, III sec.,  martire sotto l’imperatore Decio

http://www.santiebeati.it/dettaglio/77150

Madonna del Pozzo

22 Maggio 2011

Si racconta che nella notte tra il 25 e i 26 settembre 1256, un lavorante del cardinale Pietro Capocci  avesse gettato, per sbaglio o deliberatamente nel pozzo della stalla, questa immagine della Madonna, dipinta su un pesante mattone di terracotta. Ma prima che l’immagine toccasse il fondo, le acque,  improvvisamente abbondanti, la riportarono in superficie.

Per questo segno di prodigio, da allora l’immagine è diventata oggetto di grande venerazione, devozione e  preghiere. Probabilmente dipinta da un pittore della scuola romana del XIII sec, ora  si trova nella cappella a lei dedicata nella chiesa di Santa Maria in via, nel rione Trevi, tra  via del Tritone e piazza Colonna e nella chiesa, affidata ai frati dell’ordine dei Servi di Maria, si continua a bere l’acqua dall’antico pozzo.

Gv. 4, 15”Signore…. dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete”

 

Foquinha: un giocatore “immarcabile” / Salto Fosbury

22 Maggio 2011

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Kerlon Moura de Souza detto Foquinha

Una delle più grandi invenzioni nello sport è stato il “Fosbury”:

Il salto Fosbury, o semplicemente Fosbury, è una tecnica utilizzata nel salto in alto che si differenzia dalla tecniche precedenti per il fatto che l’atleta passa l’asticella con la schiena rivolta verso la stessa: il centro di massa rimane sotto l’asticella, per cui lo sforzo è minore rispetto allo scavalcamento verticale per gli stessi risultati.

La tecnica fu inventata da Dick Fosbury, che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi estive del 1968 in questa specialità. In realtà la tecnica fu utilizzata anche da alcuni singoli atleti negli anni precedenti (su tutti la primatista canadese Debbie Brill che cominciò ad usare questo tipo di salto nel 1966 a 13 anni), ma senza successi di rilievo[1]. Fu solo grazie ai successi di Fosbury che la tecnica ha avuto grande seguito ed è oggi praticamente l’unica utilizzata a livello agonistico.

Prima dell’introduzione del Fosbury, gli atleti adottavano la tecnica dello scavalcamento ventrale.

La passione per quello che si fa, e tanto più profondamente nell’amore di Dio, rende creativi.

Scopritori di nuovi sentieri nel sole

22 Maggio 2011

di Hermes Ronchi
Lo Spirito è il roveto della libertà, arde ma non consuma. Dio non è più colui che impartisce ordini da eseguire, ma un alleato. Tu farai come vorrai, tu , uomo adulto, autonomo, profumato di una nuova dignità. E Dio, Lui sarà con te. L’uomo non è un esecutore di ordini, ma un inventore di strade che portano a libertà, che portano a comunione,che ci conducono gli uni verso gli altri e , insieme, verso Dio. Scopritori di nuovi sentieri nel sole.
Dio non è il grande occhio indagatore sempre acceso a scrutare i tuoi gesti.
Egli ti affida a te stesso e alla tua libertà,e ti sostiene con i suoi doni, perchè tu sappia discernere le strade da percorrere, e diventa per te bruciore del cuore perchè nasca la passione necessaria a smuovere i passi della fatica, i sudori del pellegrinaggio.
E allora la nostra storia sarà una storia regale, come quella di Saul, di Davide, di Santa Maria. Una presenza regale e libera fra le cose, ascendendo con passo glorioso e solare fino a che il cuore ci sia mutato, libero da ogni servitù, capace del respiro di Dio.
Fino a che ci sia dato un cuore di creatori.

Nella luce e nel vento (da: Piccolo magnificat)

22 Maggio 2011

(“Contro” una variamente riduttiva ragione e in realtà astratta, e invece per la luce del cuore)

Inesorabile materia
stante eppur leggera,
anche dentro
un grande problema…
io conosco, io sento,
anche in te
il soffio del vento.
Solo ti svela
sempre più,
tutta intera,
la luce del cuore,
di cielo e di carne,
oltre ogni schema
computazionale.
Pane e vino
il segreto
e riso e pianto
il canto
e la casa
il firmamento…

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Domenica 22 maggio 2011) con commento comunitario

21 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

21 maggio. Santi e memorie del giorno

21 Maggio 2011

Oggi si ricordano i santi martiri messicani, 25 martiri del XX sec.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90110

San Eugenio Mazenod, 1782-1861, vescovo in Francia, istituì i missionari oblati di Maria Immacolata

http://www.santiebeati.it/dettaglio/32900

i Santi Nicostrato e Antioco, I sec

http://www.santiebeati.it/dettaglio/61100

i Santi Beinio, Fabio, Emanuele e Fermo,martiri del I sec

http://www.santiebeati.it/dettaglio/54790

San Pietro Parenzo, XII sec- 1199, podestà e martire durante i contrasti con l’eresia catara. Le sue spoglie sono conservate nella cappella del Corporale nel Duomo di Orvieto, è stato molto venerato ad Orvieto, Arezzo e Firenze

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90647

San Hemming di Abo, fine 1200-1366, vescovo in Finlandia

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90728

Oggi si ricordano, inoltre, gli “uomini di Dio”

Il 21 maggio del 1996, un comunicato del Gruppo Islamico Armato, organizzazione estremista algerina, annuncia l’avvenuta esecuzione dei sette monaci trappisti rapiti due mesi prima al monastero di Notre-Dame de l’Atlas. E’ la conclusione di un itinerario di testimonianza evangelica spintosi fino a rendere presente l’Emmanuele, il Dio-con-noi, in mezzo all’inimicizia che dilaga tra gli uomini. Il cammino dei monaci dell’Atlas era cominciato nel lontano 1938, con l’insediamento di alcuni di loro nella regione di Tibhirine per testimoniare nel silenzio, nella preghiera e nell’amicizia discreta la fratellanza universale dei cristiani. La comunità era stata molto prossima alla chiusura negli anni ’60, ma aveva conosciuto un forte rilancio spirituale per l’intervento diretto di diverse abbazie francesi e anche grazie alla guida del nuovo priore, frère Christian de Chergé. Proprio quest’ultimo ha lasciato ai posteri alcuni scritti di grande valore evangelico, nei quali trapela la makrothymía, la larghezza d’animo di chi, a somiglianza del Maestro, sa ormai vedere l’altro, il nemico stesso, con gli occhi di Dio. Accanto a lui saranno i suoi fratelli Christophe, Bruno, Célestin, Luc, Michel e Paul a condividere sino alla morte ogni gioia e ogni dolore, ogni angoscia e ogni speranza, e a donare interamente la vita a Dio e ai fratelli algerini. Con il precipitare degli eventi essi avevano deciso insieme di rimanere in Algeria, e avevano intessuto profondi legami di dialogo e di approfondimento spirituale con i musulmani residenti nella regione. La morte cruenta di questi monaci, che ha riportato all’attenzione dei cristiani d’occidente la possibilità del martirio presente in ogni vita veramente cristiana, ha trasmesso a ogni uomo capace di ascolto la convinzione che solo chi ha una ragione per cui è disposto a morire ha veramente una ragione per cui vale la pena di vivere.

(il brano che segue già è stato inserito su queste pagine, ma è bello ricordarlo)

Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo paese. Venuto il momento, vorrei avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nel tempo stesso perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito.
Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo o da idealista… Ma costoro devono sapere che sarà finalmente liberata la mia più lancinante curiosità. Ecco che potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell’islam come lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre lo stabilire la comunione e il ristabilire la somiglianza, giocando con le differenze.
E anche a te, amico dell’ultimo minuto, che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo grazie e questo ad-Dio profilatosi con te. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due. Amen! Insh’Allah

fr. Christian de Chergé, dal Testamento spirituale

(tratto da www.monasterodibose.it)

B.Daddi. Madonna del Magnificat

21 Maggio 2011

(Bernardo Daddi, Madonna del Magnificat, 1348,  Pinacoteca Vaticana)

Tu che nell’instabilità continua della vita presente, ti accorgi di essere sballottato tra le tempeste più che camminare sulla terra, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella, se non vuoi essere spazzato via dagli uragani … Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria… Seguendo i suoi esempi non ti smarrirai; invocandola non perderai la speranza; pensando a lei non cadrai nell’errore. Appoggiato a lei non scivolerai; sotto la sua protezione non avrai paura di niente; con la sua guida non ti stancherai; con la sua protezione giungerai a destinazione”
S.Bernardo  (Omelie in lode della Vergine Madre, 2,17)


Fino alla stella del mattino (da: Piccolo Magnificat)

21 Maggio 2011

Come sono belle
le stelle stasera,
quasi più non sento il dolore
che sempre è con me…
Che ingiusta sorte
ci hai dato da vivere
per credere al tuo amore…
ma le stelle, le stelle
che ho visto
non posso più scordarle…
Notte che canti
la tua canzone
portaci all’alba!
Aspetterò, non dormirò,
se tarda, se il suo raggio
ferisce, non fuggirò,
io pregherò
fino a che spunti
la stella del mattino…

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Sabato 21 maggio 2011) con commento comunitario

20 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

P.Celan. Spazzata via…

20 Maggio 2011

Dal Vangelo di oggi Gv. 14, 6… “Io sono la via, la verità e la vita….”

Spazzata via dal
vento raggiante del tuo linguaggio,
la variopinta chiacchiera dell’esperienza
ammucchiata – la poesia dalle cento
lingue, menzognera,
il niente di poesia.
Sgombrato
dal moto vorticoso,
libero
è il sentiero nella neve
dalla forma umana,
la neve penitente,
verso le tavole del ghiacciaio,
verso le stanze ospitali.
Al fondo
del crepaccio dei tempi
nel
favo del ghiaccio
attende, cristallo di fiato,
la tua non intaccabile
testimonianza.

Paul Celan

(da Chi sono io, chi sei tu. Su Paul Celan, cura e traduzione di Franco Camera, Genova, Casa Editrice Marietti, “Collana di Filosofia”, I ed. 1989)

20 maggio. Santi del giorno

20 Maggio 2011

Oggi si ricorda San Bernardino da Siena, 1380-1444, dell’ordine dei minori

http://www.santiebeati.it/dettaglio/27300

San Guido della Gherardesca, 1040-1140, eremita

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90594

Santa Lidia di Tiatira, I sec

Santa Lidia di Tiatira - Duomo di Milano

(Lidia di Tiatira, duomo di Milano)

http://www.santiebeati.it/dettaglio/65200

Sant‘Aurea di Ostia, sulla quale si sa poco di storicamente certo.

Secondo la tradizione Aurea, appartenente a una nobile famiglia romana, faceva parte di un gruppo di cristiani che nel 268 subirono il martirio a Ostia ad arcum ante theatrum, ossia nei pressi del teatro.
Negli anni in cui visse Aurea ci fu un riaccendersidelle persecuzioni contro i cristiani che, pena la tortura o la decapitazione, dovevano sacrifi care agli dèi facendo bruciare dell’incenso sulle are.
I trentadue cristiani, compresa Aurea, che in quell’occasione si rifiutarono, furono puniti con la morte.
Si dice che il corpo, dopo essere stato gettato nel Tevere, fu raccolto sulle sue rive dal vescovo di Porto, Sant’Ippolito, che lo avrebbe poi seppellito in un podere della stessa famiglia di Aurea fuori le mura di Ostia.
Le spoglie della santa furono poi collocate all’interno della basilica paleocristiana che sorgeva nella zona, cosicché gli abitanti di Ostia la considerarono dedicata alla santa.

La chiesa russa ricorda oggi Nil Sorskij (Nilo della Sora), monaco e animatore della rinascita esicasta nella Russia del XV secolo.
D’origine aristocratica, Nil Majkov era nato a Mosca nel 1433, ed entrò molto giovane nel monastero di San Cirillo del Lago Bianco, dove fu discepolo dello starec Paisij Jaroslavov.
Appresi i rudimenti dell’esicasmo, Nil si recò al monte Athos e a Costantinopoli per approfondire la propria ricerca spirituale accanto ai grandi maestri dell’epoca. Egli rimase a lungo alla Santa Montagna, dove apprese l’arte della preghiera continua e del discernimento spirituale.
Tornato sul Lago Bianco, dopo un periodo di vita solitaria Nil si stabilì sulle rive del fiume Sora, non lontano dal suo monastero, organizzandovi una nuova forma di vita monastica, a metà strada tra quella cenobitica e quella eremitica, sull’esempio delle skiti dell’Athos.
Nilo mostrò sempre grande umanità verso i propri discepoli, che amava chiamare «miei signori e fratelli». La sua disponibilità ad aprire l’orecchio del cuore a Dio e al prossimo gli consentirono di imparare a riconoscere il proprio peccato e l’inesauribile misericordia di Dio, e di divenire testimone credibile di tale amore misericordioso. Nil Sorskij è per tutti i monaci russi un venerabile esempio di mitezza e di sobrietà evangeliche.
Convinto di dover contribuire alla nascita di un monachesimo più povero e meno mondano rispetto a quello dominante nei grandi centri monastici del suo tempo, Nil non esitò negli ultimi anni della sua vita a porsi a capo di un vero e proprio movimento di riforma che con parresia favorì il ritorno di molti monasteri a uno stile di vita radicalmente evangelico.
Nil Sorskij morì in questo stesso giorno, nel 1508.

I santi padri, lottando con il corpo, coltivavano anche spiritualmente la vigna del loro cuore e, dopo aver purificato in tal modo la mente dalle passioni, trovavano il Signore e acquistavano l’intelligenza spirituale. E a noi che siamo consumati dal fuoco delle passioni essi hanno comandato di attingere l’acqua viva alla fonte della divina Scrittura, la quale può estinguere le passioni che ci consumano e mostrarci la vera intelligenza.
Per questo anch’io, grande peccatore e uomo privo di senno, ho raccolto alcune cose dalla sacra Scrittura e da quello che ci hanno detto i santi padri, e le ho scritte per conservarne il ricordo, perché io pure, incurante e pigro, le possa compiere

(Nil Sorskij, Prologo della Regola)

(tratto da http://www.monasterodibose.it)

Icona della Vergine del segno

20 Maggio 2011

(Per indicare il concepimento verginale, alla figura della Vergine orante venne aggiunto un clipeo, cioè un cerchio all’interno del quale fu raffigurato Gesù Cristo. Tale raffigurazione fu chiamata Platytera (“Più vasto del cielo è il corpo che avvolge il Creatore”, metafora presente in Cirillo d’Alessandria, 431). E questa Madonna che viene chiamata anche “Madonna del Segno”, titolo che ricorda il passo di Isaia 7,14 “Il Signore vi darà un segno, la vergine concepirà…”.

Dunque questo Figlio di Dio, nostro Signore, che è verbo del Padre è anche Figlio dell’uomo, poichè da Maria, che aveva avuto la generazione da creature umane ed era ella stessa creatura umana, ebbe la nascita umana e divenne Figlio dell’uomo. Perciò il Signore stesso ci dette un segno, in profondità e in altezza, segno che l’uomo non domandò, perchè non si sarebbe mai aspettato che una vergine potesse concepire e partorire un figlio continuando ad essere vergine, e il frutto di questo parto fosse – Dio-con-noi; che egli discendesse nelle profondità della terra a cercare la pecora che era perduta, e in effetti era la sua propria creatura, e poi salisse in alto ad offrire al Padre quell’uomo che in tal modo era stato ritrovato.

Sant’Ireneo, Adv. Haer., II, 19, 3 PG 7, 941A

Il Verbo carne si fece e si attendò tra (in) noi (Cfr Gv 1, 1ss).”Il mio cuore immacolato trionferà”

20 Maggio 2011

Le riflessioni seguenti (nel paragrafo successivo) possono risultare faticose perchè cercano di spiegare esplicitamente alcuni passaggi che nella Chiesa forse si cominciano a scoprire tendenzialmente sempre più profondamente ma che si manifestano, ordinariamente, con semplicità, implicitamente, in una spiritualità tendenzialmente sempre più divina e umana, cioè sempre più vicina, nel dono dello Spirito, ad un discernere l’autentico, equilibrato, amore di Dio, così capace di capire l’uomo (e di aiutarlo ad accogliersi, a capirsi, serenamente, etc.), il suo autentico, personalissimo, cammino di crescita, al di là di ogni schema…La Chiesa sta scoprendo questo ad es. nelle varie manifestazioni mariane degli ultimi secoli: “Il mio cuore immacolato trionferà” (vedi apparizioni di Fatima) potrebbe rivelarsi non soltanto un riferimento ad una sincera conversione ma proprio anche un’indicazione semplice (implicita) ad un ritorno al cuore inteso nel senso biblico, centro spirituale e umano di ogni discernimento, insomma la coscienza spirituale e umana che accoglie e si lascia portare dalla luce dello Spirito di Cristo in una cultura, talora anche cristiana, talora fondata su un’astratta razionalità, su uno scoprire la vita nelle sue varie dimensioni (anche, ad es. della “scienza”) con ragionamenti “terreni” a tavolino piuttosto che in un dialogo più ampio, nello Spirito, con Cristo…

E’ tutta la mia (dell’uomo) umanità, anche corporale, che viene gradualmente portata, (tendenzialmente) con pieno equilibrio (senza forzature, volontarismi, mollezze, cerebralismi, etc.), in Cristo, nel mistero di Dio, dell’uomo, del mondo, etc.. (more…)

Carlos Santana, Live in concert / Oye como va / Altre canzoni

20 Maggio 2011

http://www.santana.com/sightsandsounds/video.aspx?VideoCategoryID=2&video=incident_at_neshabur
Sembra veramente un incidente, cioè una musica che nasce e che si sviluppa suonando insieme, lì, sul posto.

Signore rendici pronti a seguire il tuo Santo Spirito.

http://www.santana.com/  raggiunto il link passare con la freccetta su sights & sounds e cliccare su audio poi selezionare: Smooth; Oye como va; Samba pa ti

LA PAROLA DI DIO

19 Maggio 2011

Prendiamo qualche brano dalla Esortazione Apostolica VERBUM DOMINI di Benedetto XVI riguardante la Parola di Dio a cui  noi possiamo attingere tramite il Canone della Bibbia. Speriamo che queste righe ci sollecitino a leggere ed amare le Scritture

<< Sottolineando la pluriformità  della Parola, possiamo contemplare come Dio parli e venga incontro all’uomo, facendosi conoscere nel dialogo. Certo il dialogo quando è riferito alla Rivelazione comporta il primato della Parola di Dio rivolta all’uomo. Il mistero dell’Alleanza esprime questa relazione tra Dio che chiama con la sua Parola e l’uomo che risponde, nella chiara consapevolezza  che non si tratta di un incontro tra due contraenti alla pari; ciò che noi chiamiamo Antica e Nuova Alleanza non è un atto di intesa tra due parti uguali, ma puro dono di Dio. Mediante questo dono del suo amore Egli, superando ogni distanza, ci rende veramente suoi <partner>, così da realizzare il mistero nuziale dell’amore tra Cristo e la Chiesa. In questa visione ogni uomo appare come il destinatario della Parola, interpellato e chiamato ad entrare in tale dialogo d’amore con una risposta libera. Ciascuno di noi è reso così da Dio capace di ascoltare e rispondere alla divina Parola. L’uomo è creato dalla Parola e vive in essa; egli non può capire se stesso se non si apre a questo dialogo. La Parola di Dio rivela la natura filiale e la relazione della nostra vita.  Siamo davvero chiamati per grazia a conformarci a Cristo, Figlio del Padre, ed essere trasformati in Lui.

In questo dialogo con Dio comprendiamo noi stessi e troviamo risposta alle domande più profonde che albergano nel nostro cuore. La Parola di Dio, infatti, non si contrappone all’uomo, non mortifica i suoi desideri autentici, anzi li illumina, purificandoli e portandoli a compimento. Come è importante per il nostro tempo scoprire che solo Dio risponde alla sete che sta nel cuore di ogni uomo!  Nella nostra epoca purtoppo si è diffusa, soprattutto in Occidente, l’idea che Dio sia estraneo alla vita e ai problemi dell’uomo e che, anzi, la sua presenza possa essere una minaccia alla sua autonomia. In realtà, tutta l’economia della salvezza ci mostra che Dio parla ed interviene nella storia a favore dell’uomo e della sua salvezza integrale. Proprio Gesù si presenta a noi come colui che è venuto perchè possiamo avere la vita in abbondanza (Gv 10,10). Per questo dobbiamo ascoltare la Parola  di Dio come apertura ai nostri problemi, come risposta alle nostre domande, un allargamento dei nostri valori ed insieme come una soddisfazione delle nostre aspirazioni. La Sacra Scrittura è appunto il libro nel quale sono scritte parole di vita eterna perchè non solo crediamo, ma anche possediamo la vita eterna, in cui vedremo, ameremo e saranno realizzati tutti i nostri desideri.>>

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 20 maggio 2011) con commento comunitario

19 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

19 maggio. Santi del giorno

19 Maggio 2011

Nel 1296 muore nella torre del castello di Fumone, nei pressi di Ferentino, dove era stato segregato da Bonifacio VIII, Pietro del Morrone, Celestino V,  eremita e papa della chiesa di Roma.
Di origini umili – era l’undicesimo figlio di una famiglia di contadini – Pietro si era trasferito ancora molto giovane dalla nativa Isernia al monastero benedettino di Santa Maria di Faifoli.
Desideroso di una maggiore solitudine, Pietro cominciò assai presto a condurre una vita eremitica e a dedicarsi totalmente alla preghiera. Egli acquisì una tale notorietà, che dovette spingersi sino alle falde della Maiella per potersi sottrarre alla curiosità dei pellegrini, attratti dalla sua ricerca di Dio e dal suo radicalismo evangelico.
Ma ormai il suo nome era circolato a tal punto che nel luglio del 1294 fu eletto a sorpresa papa di Roma dopo un conclave che si protraeva da più di due anni, e che lo stesso Pietro aveva stigmatizzato per la sua inconcludenza.
Assunto il nome di Celestino V, Pietro si mostrò pastore estremamente umano e misericordioso, e con il suo breve pontificato sembrò aver inizio una profonda riforma della chiesa. Tuttavia, convinto della propria inadeguatezza all’incarico ricevuto, Celestino rinunciò al pontificato, sperando di poter ritrovare la pace dell’eremo. Poco dopo, però, fu fatto arrestare dal suo successore Bonifacio, che in breve aveva revocato quasi tutti i provvedimenti presi da Celestino.
Pietro morì solo, e breve vita ebbe anche la congregazione di eremiti da lui fondata. Ma la sua testimonianza di libertà evangelica, rinomata già nei versi del Petrarca, ha lasciato segni profondi nella storia della spiritualità.

(tratto da http://www.monasterodibose.it)

 

http://www.santiebeati.it/dettaglio/32850

Oggi si ricordano anche Sant’Urbano I, ?-230, papa

http://www.santiebeati.it/dettaglio/89017

San Crispino (Pietro Fioretti) da Viterbo, 1668-1750, dell’ordine dei frati minori cappuccini

http://www.santiebeati.it/dettaglio/54425

San Dunstano, 910-988, monaco e vescovo in Inghilterra

http://www.santiebeati.it/dettaglio/54050

san Teofilo da Corte, 1676-1740, dell’ordine dei frati minori

http://www.santiebeati.it/dettaglio/54000

Santa Prudenziana

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90900

Sant’Ives Hélory de Kermatin, ?-1303,  sacerdote in Bretagna

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53950

La chiesa anglicana ricorda il monaco Dunstan, arcivescovo primate della chiesa d’Inghilterra, morto nel 988 a Canterbury.

Dunstan era nato nei pressi di Glastonbury, forse nel 910. Dalle sue biografie non traspare in modo del tutto chiaro se la sua famiglia fosse nobile, o se invece egli sia entrato dopo la sua nascita a far parte dell’importante casata del vescovo di Winchester. Ad ogni modo, fu quest’ultimo ad avviarlo alla vita monastica, spingendolo a entrare nell’abbazia benedettina di Glastonbury.
Uomo di grande cultura e amante della bellezza, Dunstan si dedicò da monaco a diverse attività artistiche come la decorazione di manoscritti, la composizione di musica sacra e la lavorazione dei metalli preziosi.
Nel 943 il nuovo re del Wessex lo nominò abate di Glastonbury e si avvalse della sua grande cultura per avviare la rinascita del monachesimo in tutto il paese. Da abate Dunstan promosse lo studio e l’amore per l’arte in diversi monasteri, organizzando una riforma che sarà portata a compimento quando egli verrà eletto arcivescovo di Canterbury sotto il re Edgardo.
Anche se a partire dal 970 Dunstan perderà l’appoggio del re, non verrà comunque meno il suo impegno di predicatore, di maestro e di animatore del monachesimo, ed egli è ricordato dagli agiografi per il discernimento e l’energia con cui guidò sino alla fine la diocesi di cui era stato fatto pastore.

(tratto da http://www.monasterodibose.it)

Avatar di un gran gol

19 Maggio 2011
Un gol impossibile: la barriera è troppo vicina al punto di battuta e subito dopo c’è la porta, come realizzare e con un tiro potente una traiettoria efficace?

Il cammino di san Francesco

19 Maggio 2011

http://www.camminodifrancesco.it/le_tappe_del_cammino/index.php

La Madonna addolorata di Romitello

19 Maggio 2011

C’è un grande culto legato a Maria che talvolta è conosciuto e legato alla devozione solo in alcuni luoghi. Il 10 maggio scorso c’è stata la ricorrenza della Madonna addolorata di Romitello, che si celebra nel Santuario di Borgetto, a Palermo, affidato alla cura dei  ai padri passionisti.

In link, un bel video  http://it.gloria.tv/?media=157617

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Giovedì 19 maggio 2011) con commento comunitario

18 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,16-20)

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Terza catechesi di Benedetto XVI sulla preghiera

18 Maggio 2011

Cari fratelli e sorelle,

nelle due scorse catechesi abbiamo riflettuto sulla preghiera come fenomeno universale, che – pur in forme diverse – è presente nelle culture di tutti i tempi. Oggi, invece, vorrei iniziare un percorso biblico su questo tema, che ci guiderà ad approfondire il dialogo di alleanza tra Dio e l’uomo che anima la storia della salvezza, fino al culmine, alla parola definitiva che è Gesù Cristo. Questo cammino ci porterà a soffermarci su alcuni importanti testi e figure paradigmatiche dell’Antico e del Nuovo Testamento. Sarà Abramo, il grande Patriarca, padre di tutti i credenti (cfr Rm 4,11-12.16-17), ad offrirci un primo esempio di preghiera, nell’episodio dell’intercessione per le città di Sodoma e Gomorra. E vorrei anche invitarvi ad approfittare del percorso che faremo nelle prossime catechesi per imparare a conoscere di più la Bibbia, che spero abbiate nelle vostre case, e, durante la settimana, soffermarsi a leggerla e meditarla nella preghiera, per conoscere la meravigliosa storia del rapporto tra Dio e l’uomo, tra Dio che si comunica a noi e l’uomo che risponde, che prega. (more…)

18 maggio. Santi del giorno

18 Maggio 2011

Oggi si ricordano san Giovanni I, ?-526, papa, martire sotto Teodorico

http://www.santiebeati.it/dettaglio/27250

San Feice da Cantalice, 1515.1587, appatrenente all’ordine dei frati minori cappuccini. Grande amico di S.Filippo Neri, veniva chiamato “frate deo grazias” per il suo saluto abituale

File:Rubens Felice da Cantalice.JPG

(Peter Paul Rubens, Felice da Cantalice, coll.priv)

http://it.gloria.tv/?media=157967

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53750

San Felice di Spalato, vescovo, martire sotto Diocleziano

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53800

San Venenzio, ?- 253, ha grande seguito tra i fedeli a Camerino e in tutta l’Italia centrale

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53900

Oggi si celebra la memoria liturgica di Leonardo Murialdo, 1828-1900, ricordato dal Martirologio anche il 30 marzo, dies natalis, fondatore della congregazione di S.Giuseppe.

l’uomo che prega è il più potente del mondo….  la preghiera è l’anima e la forza dell’uomo. Sia fatta con umiltà, confidenza, perseveranza. Non basta, però, pregare, bisogna pregare bene, cioè con il cuore”.

http://www.murialdo.org/index.php?method=section&id=209

Saper chiedere aiuto

18 Maggio 2011

Non so se questo video è attendibile ma fa riflettere sull’importanza, in diversi casi, del saper chiedere aiuto.

<a href="http://www.youtube.com/v/JhlfT-x6Ys0?version=3” target=”_blank”><object style=”height: 390px; width: 640px”><param name=”movie” value=”http://www.youtube.com/v/JhlfT-x6Ys0?version=3″><param name=”allowFullScreen” value=”true”><param name=”allowScriptAccess” value=”always”></object>

A. Silesiius. Ho cercato Dio

18 Maggio 2011

Dal Vangelo del giorno, Gv. 12  46Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.

Ho cercato Dio
con la mia lampada così brillante
che tutti me la invidiavano.

Ho cercato Dio negli altri.
Ho cercato Dio
nelle piccolissime tane dei topi.
Ho cercato Dio nelle biblioteche.

Ho cercato Dio nelle università.
Ho cercato Dio
col telescopio e con microscopio.

Finchè mi accorsi che
 avevo dimenticato quello che cercavo.
Allora, spegnendo la mia lampada,
gettai le chiavi, e mi misi a piangere…
e subito, la Sua Luce fu in me…

Angelus Silesiius

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (Mercoledì 18 maggio 2011) con commento comunitario

17 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,44-50)

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

17 maggio.Santi del giorno

17 Maggio 2011

Oggi si fa memoria di San Pasquale Baylon, 1540-1592, dell’ordine dei frati minori

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53550

Sant’Emiliano I di Vercelli, ?-506, vescovo

http://www.santiebeati.it/dettaglio/92391

Santa Giulia Salzano, 1846-1829, fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacratissimo Cuore di Gesù per
l’insegnamento della dottrina cristiana e la diffusione della devozione verso l’Eucaristia.

http://www.catechistesacrocuore.org/ita/fondatrice.html

Santa Restituta d’Africa, martire,

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53650,

che si ricorda assieme all’omonima Santa Restituta,  madre di sant’Eusebio di Vercelli, III sec, http://www.santiebeati.it/dettaglio/53600

Vangelo del giorno dalle letture della Messa (martedì 17 maggio 2011) con commento comunitario

17 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,22-30)

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

The greatest guitar classics of all time (covers di Carlos Santana)

17 Maggio 2011

http://www.santana.com/

raggiunto il link cliccare su Guitar Heaven (nella prima delle schermate che si susseguono: quando vanno avanti per trovare quella che ho indicato cliccare sul primo dei cinque cerchietti blu nel riquadro delle schermate stesse), poi su audio.Vi si trovano molti brani famosi, i cui testi però quasi sempre non sono condivisibili.Comunque musicalmente segnalo: Sunshine Of Your Love, While my guitar gently weeps, Riders On the Storm, Smoke On the Water.

Signore aiutaci sempre a cantare con te, in te.

B.Vergine Maria di San Luca

17 Maggio 2011

Alzati,
rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
(Is. 60,1)

L’icona della Madonna di San Luca raffigura una ” madonna che indica la via”, secondo la tradizione orientale, “madonna dei viaggiatori”.

Storie avvolte in parte nella leggenda narrano che un un eremita greco in pellegrinaggio a Costantinopoli avrebbe ricevuto dai sacerdoti della basilica di Santa Sofia il dipinto, attribuito a San Luca evangelista, affinché lo portasse sul “monte della Guardia”, così come era indicato in un’iscrizione sul dipinto stesso. Venne portata così sul Colle della Guardia, a sud di Bologna, dove ancora oggi si trova nel Santuario omonomo.

La parte ora visibile dell’icona è forse collocabile tra la fine dell XII e l’inizio del XIII sec e  sembra attribuibile ad un artista occidentale, ma certamente appartenente ad una cultura bizantineggiante.

Con esami radiografici si è appurata l’esistenza di un altro dipinto, più antico, sotto l’immagine oggi visibile. Lo stile, in questo caso, è  bizantino e presenta numerose affinità con le copie superstiti della Vergine in Santa Sofia a Costantinopoli.

Dal 1625 il dipinto è coperto da una lastra d’argento che lascia scoperti solo i volti, opera di Jan Jacob di Bruxelles, mentre un diadema orna l’immagine dal 1857, dono di Pio IX.

Beata vergine Maria di san Luca

17 Maggio 2011

Prega per tutti, donaci di divenire sempre più ascoltatori del vangelo, della Parola che è Spirito e vita.

16 maggio. Santi del giorno

16 Maggio 2011

Oggi si ricordano, tra gli altri,  Sant’Ubaldo di Gubbio, 1084-1160, vescovo

http://www.santiebeati.it/dettaglio/32650

San Brendano di Cluain Ferta, 460-577, abate in Irlanda

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53375

San Simone Stock, eremita in Inghilterra, entrò nell’ordine dei Carmelitani. Si racconta che ebbe la visione della Vergine che rivelò il privilegio dello scapolare  carmelitano, secondo cui quanti si fossero spenti indossandolo sarebbero stati liberati dalle pene del purgatorio il sabato successivo alla loro morte.  Lo scapolare è segno per tutti i carmelitani della protezione della Vergine.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90050

Sant’Alipio, ?-430, che S.Agostino lo chiamava “fratello del mio cuore”. Assieme a San Possidio, ricordato anch’egli oggi  rappresenta l’eredità monastica di S Agostino.

(Nicolò da Pietro Gerini, Sant’Agostino con Alipio e Possidio, 1380, Museo del Louvre, Parigi)

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90142

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90177


Sant’Andrea Bobola S.J., 1591-1657, martire in Polonia

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90413

La famiglia passionista e la diocesi di Lucca ricordano santa Gemma Galgani, che il martirologio ricorda l’11 aprile, giorno della morte

http://www.santagemma.org/

A. Gatto, Amore della vita

16 Maggio 2011
Io vedo i grandi alberi della sera
che innalzano i cieli dei boulevards,
le carrozze di Roma che alle tombe
dell’ Appia antica portano la luna.Tutto di noi gran tempo ebbe la morte.
Pure, lunga la via fu alla sera
di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo
alle luci sorgenti ai campanili
ai nomi azzurri delle insegne, il cuore
mai più risponderà?Oh, tra i rami grondanti di case e cielo
il cielo dei boulevards
cielo chiaro di rondini!

O sera umana di noi raccolti
uomini stanchi uomini buoni,
il nostro dolce parlare
nel mondo senza paura.

Tornerà tornerà,
d’ un balzo il cuore
desto
avrà parole?
Chiamerà le cose, le luci, i vivi?

I morti, i vinti, chi li desterà?

(In te tutto vive Signore, NdR).

Vinicius De Moraes site

16 Maggio 2011

http://www.viniciusdemoraes.com.br/

In homepage un bel jukebox con le sue (e di altri) canzoni.Passando con la freccetta su musica e cliccando cancoes si raggiungono le tracce di molte (tutte?) sue canzoni.Molte da sentire, ad es.: A felicidade, Agua de beber, As cores de abril, Berimbau, Chega de saudade, Samba da bencao, Samba da rosa, Samba da volta, Samba de Orly (seconda proposta).

Ricordo il bellissimo trio (non presente su questo sito, mi pare) Vanoni, De Moraes, Toquinho che ha intepretato e valorizzato (almeno per noi italiani) diverse di queste canzoni.

Signore donaci la libertà del tuo Spirito, la poesia del tuo amore.

Vangelo del giorno dalle letture della messa (Lunedì 16 maggio 2011) con commento comunitario

15 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,11-18)

In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».”

15 maggio. Santi del giorno

15 Maggio 2011

Oggi si ricorda san Pacomio, 292-384.

File:StPakhom.jpg

(icona egizia XIX sec)

Nato nell’alto Egitto da genitori pagani nel 292, Pacomio venne per la prima volta a contatto con il cristianesimo nell’incontro con la carità attiva dei cristiani di Tebe, venuti a portare cibo e conforto a un gruppo di giovani reclute, tra le quali c’era anche lui. In quell’occasione Pacomio promise che se fosse sopravvissuto avrebbe servito il genere umano tutti i giorni della sua vita. Congedato dall’esercito, Pacomio si recò a Khenoboskion, ponendosi al servizio della piccola comunità cristiana ivi residente, e chiedendo di essere istruito nella fede. Ricevuto il battesimo, egli maturò il desiderio di essere iniziato alla vita anacoretica. Si rivolse così a un anziano eremita, Palamone, che gli trasmise le pratiche ascetiche ereditate dalla tradizione: digiuno, veglia, preghiera continua, lavoro ed elemosina. Stabilitosi nel villaggio abbandonato di Tabennesi, Pacomio fu ben presto raggiunto da uomini e donne che desideravano vivere vicino a lui e che egli serviva. Con pazienza e fatica egli cercò di educare i suoi discepoli alla vita comune, chiedendo che ciascuno si mettesse al servizio degli altri e proponendo come modello la prima comunità di Gerusalemme. L’originalità della comunità pacomiana sta nel fatto che essa non fu un gruppo di eremiti radunati attorno a un padre spirituale, ma una koinonia, una comunità di fratelli, in comunione di preghiera, di lavoro, di vita quotidiana. La vita del monaco era vista a Tabennesi come pieno adempimento delle promesse battesimali, nella fedeltà ai comandamenti di Dio, e la sola vera regola era la Scrittura, che doveva essere imparata a memoria, meditata costantemente per poter ispirare la preghiera. Pacomio morì nel 346 durante un’epidemia di peste, dopo aver assistito sino alla fine le numerose comunità a cui aveva dato vita. E’ considerato il padre della vita cenobitica.

(tratto da www.monasterodibose.it)

Si ricordano anche Sant’Eutizio, vescovo di Ferento,

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90578

sant’Ellero, abate di Galeata, 456-578

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90470

Sant’Isidoro l’agricoltore, 1080-1130, contadino nella Castiglia che assieme a sua moglie la beata Maria de la Cabeza attese con
impegno alle fatiche dei campi

http://www.santiebeati.it/dettaglio/53300

Il buon pastore

15 Maggio 2011

Gv.10,4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.

(Mosaico V sec, Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna)

Zucchero ft. Macy Gray – Like the sun

15 Maggio 2011

http://www.youtube.com/zuccheromusic

Raggiunto il link cliccare su preferiti e scegliere la canzone…
Donaci il tuo sole, Signore.

F. Pessoa. Apri a chi non bussa.

15 Maggio 2011

 Dal Vangelo di oggi, Gv.10, 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo 

La misericordia del Signore anticipi i nostri bisogni, ascolti le nostre preghiere, anche quelle inespresse.

Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso non ammette
neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.
Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco. Quello è
il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.
Apri a chi non bussa alla tua porta

F. Pessoa

A Maria

15 Maggio 2011

di Charles Peguy
« A colei che è infinitamente grande /perché è anche infinitamente piccola…/A colei che è infinitamente ricca/ perché è anche infinitamente povera…/A colei che è infinitamente alta/ perché è anche infinitamente discendente…/A colei che è infinitamente salva /perché a sua volta salva infinitamente…/ A colei che è tutta Grandezza e tutta Fede / perché è anche tutta Carità…/ A colei che è la più imponente / perché è anche la più materna…/ A colei che è infinitamente celeste /perché è anche infinitamente terrestre…/ A colei che è infinitamente gioiosa / perché è anche infinitamente dolorosa…/ A colei che è con noi / perché il Signore è con lei…/ Colei che è infinitamente regina /perché è la più umile delle creature …»

Vangelo del giorno dalle letture della messa (Domenica 15 maggio 2011) con commento comunitario

14 Maggio 2011

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».