“Pochi ci pensano, ma il cibo, come il linguaggio parlato serve a comunicare, a conoscere e scambiare le identità perchè esprime sì l’identità di una terra e la sua cultura, ma sa assumere anche prodotti che vengono da altri lidi ed altre culture…..
…Sì, il vero cuoco – al di là del fatto che cucini per un ristorante di fama, per una sperduta trattoria, per qualche amico o semplicemente in famiglia – è una persona che aderisce alla realtà a tal punto da saper usare con maestria tutti gli elementi naturali, facendo sprigionare il potere dell’acqua e del fuoco, i segerti dell’alchimia culinaria, e tutto questo per procurare piacere…
…(prima di iniziare a mangiare) si tratta di sostare per un attimo e porsi alcune domande, semplici ma fondamentali: “Da dove viene questo cibo? Chi ha coltivato questi frutti? Chi li ha procurati con il suo lavoro? Chi li ha cucinati?” Domande che ci insegnano a ringraziare, a riconoscere, a essere grati e consapevoli dei molteplici rapporti di cui è intessuto il nostro vivere.”
(da “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi)
27 dicembre 2011 alle 15:28 |
bellissimo, molto apprezzabile, ma, nessuno ci pensa, anzi, tutto è assolutamente dovuto e nessuno, sottolineo nessuno si preoccupa di dare un aiuto e tantomeno di dire un grazie!