L’ AMORE DELL’ETERNA SAPIENZA di S. Luigi Maria Grignion de Montfort

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CAPITOLO VII

 

SCELTA DELLA VERA SAPIENZA

II. Il triplice volto della Sapienza del mondo

 

[80] La sapienza terrena di cui parla s. Giacomo, è l’amore dei beni della terra. Di questa sapienza fanno segreta professione i saggi del mondo quando attaccano il cuore a ciò che possiedono, fan di tutto per diventare ricchi, intentano processi e fanno inutili cause per avere o conservare ricchezze. Oppure quando, per la maggior parte del tempo, pensano, parlano ed agiscono solo in vista di avere o mantenere qualcosa di temporale.

Si applicano invece alla propria salvezza ed ai mezzi per acquistarla, come la confessione, la comunione, la preghieraÖ, con leggerezza, in modo formalistico, ad intervalli e per salvare le apparenze.

 

[81] La sapienza carnale è l’amore del piacere. Di tale sapienza fanno professione i saggi del mondo quando bramano i piaceri dei sensi, amano la buona tavola, allontanano da sé quanto può mortificare e incomodare il corpo, come i digiuni, le austerità… E anche quando abitualmente pensano solo a bere, mangiare, giocare, ridere, divertirsi e passare piacevolmente il tempo. Oppure cercano il letto soffice, i giochi spassosi, gli allegri conviti e le belle compagnie.

Dopo essersi prese senza scrupolo tutte queste soddisfazioni, che non dispiacciono al mondo e non danneggiano la salute, vanno in cerca del confessore meno scrupoloso (così definiscono i confessori rilassati che non compiono il proprio dovere…). Intendono ottenere da lui, a buon mercato, la pace nella loro vita molle ed effeminata, nonché l’indulgenza plenaria di tutti i loro peccati. Ho detto: a buon mercato, perché i sapienti secondo la carne vogliono, di solito, per penitenza soltanto qualche preghiera o elemosina, detestando quanto può affliggere il corpo.

[82] La sapienza diabolica è l’amore e la stima degli onori. Di tale sapienza fan professione i saggi del mondo che bramano, sia pure segretamente, grandezze, onori, dignità e cariche importanti. Cercano di farsi vedere, stimare, lodare ed applaudire dagli uomini. Negli studi, nel lavoro, nelle lotte, nelle parole e nelle opere si prefiggono solo la stima e la lode degli uomini, per farsi ritenere cristiani praticanti, gente istruita, grandi capitani, provetti sapienti, magistrati colti, persone altamente benemerite, distinte e degne di grande considerazione. Non sopportano di essere disprezzati e biasimati. Nascondono i propri lati difettosi e mettono in mostra quanto hanno di bello.

 

[83] Con il nostro Signore Gesù, la Sapienza incarnata, dobbiamo detestare e condannare queste tre specie di falsa sapienza onde acquistare quella vera. La vera sapienza non cerca il proprio interesse, non mette radici nel terreno e nel cuore di quanti vivono comodamente, ed ha in abominio tutto ciò che è grande ed importante presso gli uomini.

Continua…

Fonte:http://www.floscarmeli.net/modules.php?name=News&file=article&sid=592

 

 

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