Il cuore divino e umano di Cristo, chiave di ogni cosa. La strada semplice e profonda di Cristo

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La Evangelii Gaudium, così come la stessa vita e gli altri discorsi e scritti di papa Francesco, sembrano sviluppare, sulla scia anche di papa Benedetto, un cammino di avvicinamento sempre più profondo al cuore divino e umano, non solo divino, spiritualistico, di Cristo, anche, proprio, quello dei vangeli, riscoperto con rinnovata fiducia non solo come Dio ma anche come uomo, come principale punto di riferimento, nelle impostazioni essenziali, anche culturale. Cristo ci è (anche) avanti, ha detto papa Francesco: egli è l’alfa e l’omega. Papa Francesco sembra essere entrato sempre più profondamente in questa strada, forse aiutato da un ambiente talora meno intellettualista, sicuramente crescendo su una strada spirituale di liberazione da incrostazioni che possono in vario modo e misura occludere il cuore, spiritualmente, umanamente. Niente ideologismi, pragmatismi, discernimento spirituale e umano delle situazioni concrete, accompagnamento personalizzato, senza schemi astratti, della crescita verso Cristo, attenzione alle situazioni concrete, una pastorale diversificata in base alle situazioni, alle persone, ascolto attento, spirituale e umano, come importante via per la soluzione di mille questioni, per la crescita, vicinanza concreta e a tutto campo, non spiritualistica: le parabole del figliol prodigo (padre misericordioso), del buon Samaritano, dei discepoli di Emmaus, sembrano prendere naturalmente nuova vita, così come si viene stimolati a meditare con rinnovata attenzione tutto il vangelo, pronti a nuove scoperte, riferendosi in ogni cosa prima di tutto proprio al Cristo dei vangeli, talora invece messo in secondo piano rispetto a teorie, prassi, etc., che sembrano metterlo in un cantuccio, sembrano non cercare una vissuta, sempre più profonda, sintonia col suo autentico cuore, discernere, divino e umano (“Lo Spirito vi condurrà alla verità tutta intera, ricordandovi quello che vi ho detto”, afferma Gesù nel vangelo di Giovanni). Questo amore sempre più così divino e così umano, questo cercare di appoggiarsi (con continui possibili chiarimenti-scoperte anche qui) sempre più, per prima cosa, a Cristo, fonte della grazia, rivela sempre più la sua totale misericordia. Il suo comprendere, perdonare tutto, il suo desiderio di aiutare in ogni discreto modo. Il suo essere vicino, dunque, ad ogni uomo, rivelando sempre più profondamente tanta bella vicinanza anche tra gli uomini. Stiamo forse entrando sempre più profondamente in un passaggio, in una liberazione da orientamenti riduttivi, distorcenti, come lo spiritualismo, l’intellettualismo, il pragmatismo, tutte tendenze che possono indirizzare anche subliminalmente al secolarismo, etc.. Stiamo forse andando verso la riscoperta (sempre più approfondita) di una via nell’essenza semplice e profonda, quella del cuore divino e umano di Cristo nella luce che scende a misura, delicatamente, come una colomba, la via del suo amore divino e umano che rivela ogni cosa in modo sempre rinnovato, facendo incontrare gli uomini in avanti, in lui. Una via che apre, già ha aperto, nuovi orizzonti in tutti i campi della vita, della cultura. Una via che scioglie i nodi: un giovane afferma di non poter credere più… la scienza, la cultura… ma se gli chiedo cosa gli suggerisce la sua serena coscienza ecco che dice, se ha ricevuto il dono della fede, di credere in Cristo. Ecco spesso facilmente risolto il problema, rivelando gli inceppamenti razionalistici. Lo Spirito che grida Abbà, Padre. Non voglio qui entrare in questioni complicate ma oggi anche molti matematici, logici, atei, sanno, dopo Goedel, che la logica si fonda su una fede. La logica stessa si scopre maturando sempre più in Cristo, Dio e uomo. Non ci accorgiamo di riflettere in modo nuovo, più profondo e vivo, maturando? Non contribuisce ad aprire nuovi orizzonti l’amore di questo papa?

Non può far riflettere che Maria, che ha pronunciato sempre poche densissime parole, abbia detto a Fatima che il suo cuore immacolato trionferà? Papa Benedetto ha chiesto a Maria, a Fatima (maggio 2010), che si affrettasse la vittoria del suo cuore immacolato entro il centenario delle apparizioni (2017). E’ Cristo che rinnova ogni cosa, se lo accogliamo, sua è l’opera della salvezza. Si può aggiungere che scoprire, nel suo nucleo essenzialissimo poi sempre da approfondire, questa via può risultare più difficile per persone con una strutturazione spirituale-culturale di lunga data mentre la gente si può sentire invece finalmente compresa, amata, messa, ognuno secondo il proprio personalissimo cammino, su una via semplice, autentica, serena. La difficoltà dunque non è in se ma può essere nel passaggio.

Link al Manifesto: https://gpcentofanti.wordpress.com/manifesto-del-cuore-divino-e-umano-di-cristo/

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