Archive for marzo 2022

Vangelo (Gv 7,1-2.10.25-30) del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 1 Aprile 2022) con commento comunitario

31 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30)
 
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Questo è il Vangelo dell’1 Aprile, quello del 31 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Gv 5,31-47) del giorno dalle letture della Messa (Giovedì 31 Marzo 2022) con commento comunitario

30 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Questo è il Vangelo del 31 Marzo, quello del 30 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Gv 5,17-30) del giorno dalle letture della Messa (Mercoledì 30 Marzo 2022) con commento comunitario

29 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30)
 
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso far nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».

Questo è il Vangelo del 30 Marzo, quello del 29 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Gv 5,1-16) del giorno dalle letture della Messa (Martedì 29 Marzo 2022) con commento comunitario

28 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,1-16)
 
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina?”». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Questo è il Vangelo del 29 Marzo, quello del 28 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Gv 4,43-54) del giorno dalle letture della Messa (Lunedì 28 Marzo 2022) con commento comunitario

27 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,43-54)

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Questo è il Vangelo del 28 Marzo, quello del 27 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Lc 15,1-3.11-32) del giorno dalle letture della Messa (Domenica 27 Marzo 2022) con commento comunitario

26 marzo 2022

IV DOMENICA DI QUARESIMA

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3.11-32)
 
In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Questo è il Vangelo del 27 Marzo, quello del 26 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

LA MESSA UNA MENSA PASQUALE

26 marzo 2022

Nella messa Gesù prepara una mensa per ognuno di noi, davanti ai nostri nemici carnali e spirituali, ci unisce a Lui con l’olio dell’Unzione e ci dona il titolo a re e regine , che non potremo mai eguagliare il nostro Re Gesù e la nostra Regina, la Vergine Maria, in purezza e santità.

In questa mensa, si celebra la festa di un matrimonio, dove lo Sposo viene a noi per offrirci e purificarci con il suo sangue regale, versato il giorno della Passione. Gesù ci ama così tanto, che se non possiamo andare da Lui è Lui che viene da noi.

La messa non può essere intesa come una semplice cerimonia della Domenica, in essa c’è una mensa nunziale, dove l’acqua versata, nei vasi comunicanti delle nostre anime, diventa vino e il vino si trasforma in sangue per opera dello Spirito Santo, rendendoci nel corso del nostro cammino del tutto simili a Lui, affinché , come in uno specchio, nel rimirare il volto di Cristo io ci veda me , riflessa e Cristo riflesso in me, tutto questo è un bacio d’amore che avviene nell’atto della nostra comunione.

Roma 31/01/2022

Bioraffaella

MARIA A MEDJUGORJE, MESSAGGIO DEL 25 MARZO 2022

26 marzo 2022

Cari figli! Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito: ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati perché non ascoltate Dio che vi ama e desidera salvarvi e guidarvi verso la vita nuova. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

La chiesa guarda con favore, ma non si è ancora espressa ufficialmente sui fatti di Medjugorje

PREGHIERA DI CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA E UCRAINA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, DI PAPA FRANCESCO

25 marzo 2022

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te.

Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani.

Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo.

Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune.

Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità.

Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza. Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione.

In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto.

Così hai fatto a Cana di Galilea, quando hai affrettato l’ora dell’intervento di Gesù e hai introdotto il suo primo segno nel mondo. Quando la festa si era tramutata in tristezza gli hai detto: «Non hanno vino» (Gv 2,3).

Ripetilo ancora a Dio, o Madre, perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza, si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità.

Abbiamo smarrito l’umanità, abbiamo sciupato la pace. Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.

Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.

Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo.

Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.

Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.

Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.

Regina della pace, ottieni al mondo la pace.

Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese.

Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata. Santa Madre di Dio, mentre stavi sotto la croce, Gesù, vedendo il discepolo accanto a te, ti ha detto: «Ecco tuo figlio» (Gv 19,26): così ti ha affidato ciascuno di noi. Poi al discepolo, a ognuno di noi, ha detto: «Ecco tua madre» (v. 27).

Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia.

In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.

Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina.

Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà.

A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.

Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei di speranza fontana vivace”.

Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.

https://www.famigliacristiana.it/articolo/ecco-il-testo-della-preghiera-di-consacrazione-al-cuore-immacolato-di-maria.aspx

Vangelo (Lc 18,9-14) del giorno dalle letture della Messa (Sabato 26 Marzo 2022) con commento comunitario

25 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 18,9-14)
 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Questo è il Vangelo del 26 Marzo, quello del 25 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

25 MARZO ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (SOLENNITA’)

25 marzo 2022
LETTURE: Is 7,10-14; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
  
La stupenda pagina evangelica dell’annuncio dell’angelo a Maria che sarebbe diventata la Madre del Salvatore, trovò fin dal sec. II una precisa espressione nelle formule del Credo e nell’arte cristiana. Solo nel sec. VII in poi il mistero dell’Annunciazione fu celebrato con particolare solennità il 25 marzo, nove mesi prima della nascita del Signore, e giorno in cui – secondo la tradizione di antichi martirologi e di alcuni calendari medievali – sarebbe avvenuta la crocifissione di Gesù.Dio non è entrato nel mondo con la forza: ha voluto «proporsi». Il «si» di Maria è la definitiva realizzazione dell’alleanza: in lei è presente tutto il popolo della promessa: l’antico (Israele) e il nuovo (la Chiesa); «il Signore è con lei», cioè Dio è il nostro Dio e noi siamo per sempre il suo popolo.Le letture di questa solennità del Signore ci orientano verso il mistero della Pasqua. Il primo, l’unico «si» del Figlio che facendo il suo ingresso nel mondo ha detto: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà» (Sal 39,8-9; Eb 10,4-10), riceve la risposta del Padre, il quale, dopo l’offerta dolorosa della passione, sigillerà nello Spirito, con la risurrezione di Gesù, la salvezza per tutti nella Chiesa. Anche le orazioni e il prefazio sottolineano il mistero dell’Annunciazione come compimento della promessa e invitano a riviverlo «nella fede».  L’Incarnazione è anche il mistero della collaborazione responsabile di Maria alla salvezza ricevuta in dono. Ci svela che Dio per salvarci ha scelto il «metodo» di passare attraverso, la creatura: «…e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi… e noi vedemmo la sua gloria». (Gv 1,14).Ripetendoci ad ogni messa: «Fate questo in memoria di me», il Signore ci insegna a «dare» anche noi il nostro corpo e il nostro sangue e il nostro sangue ai fratelli. Solo così rendiamo credibile la salvezza di Dio, incarnandola nei piccoli «si» che ogni giorno ripetiamo sull’esempio di Maria.
  
Il mistero della nostra riconciliazione
Dalle 
«Lettere
» di san Leone Magno, papa (Lett. 28 a Flaviano, 3-4; Pl. 54,763-767)

Dalla Maestà divina fu assunta l’umiltà della nostra natura, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità; e per pagare il debito, che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente perla nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, immune dalla morte per un verso, fosse, per l’altro, ad essa soggetto.
Vera, integra e perfetta fu la natura nella quale è nato Dio, ma nel medesimo tempo vera e perfetta la natura divina nella quale rimane immutabilmente. In lui c’è tutto della sua divinità e tutto della nostra umanità.
Per nostra natura intendiamo quella creata da Dio al principio e assunta, per essere redenta, dal Verbo. Nessuna traccia invece vi fu nel Salvatore di quelle malvagità che il seduttore portò nel mondo e che furono accolte dall’uomo sedotto. Volle addossarsi certo la nostra debolezza, ma non essere partecipe delle nostre colpe.
Assunse la condizione di schiavo, ma senza la contaminazione del peccato. Sublimò l’umanità, ma non sminuì la divinità. Il suo annientamento rese visibile l’invisibile e mortale il creatore e il signore di tutte le cose. Ma il suo fu piuttosto un abbassarsi misericordioso verso la nostra miseria, che una perdita della sua potestà e del suo dominio. Fu creatore dell’uomo nella condizione divina e uomo nella condizione di schiavo. Questo fu l’unico e medesimo Salvatore.
Il Figlio di Dio fa dunque il suo ingresso in mezzo alle miserie di questo mondo, scendendo dal suo trono celeste, senza lasciare la gloria del Padre. Entra in una condizione nuova, nasce in un modo nuovo. Entra in una condizione nuova: infatti invisibile in se stesso si rende visibile nella nostra natura; infinito, si lascia circoscrivere; esistente prima di tutti i tempi, comincia a vivere nel tempo; padrone e signore dell’universo, nasconde la sua infinita maestà, prende la forma di servo; impassibile e immortale, in quanto Dio, non sdegna di farsi uomo passibile e soggetto alle leggi della morte.
Colui infatti che è vero Dio, è anche vero uomo. Non vi è nulla di fittizio in questa unità, perché sussistono e l’umiltà della natura umana, e la sublimità della natura divina.
Dio non subisce mutazione per la sua misericordia, così l’uomo non viene alterato per la dignità ricevuta. Ognuna delle nature opera in comunione con l’altra tutto ciò che le è proprio. Il Verbo opera ciò che spetta al Verbo, e l’umanità esegue ciò che è proprio della umanità. La prima di queste nature risplende per i miracoli che compie, l’altra soggiace agli oltraggi che subisce. E, come il Verbo non rinunzia a quella gloria che possiede in tutto uguale al Padre, così l’umanità non abbandona la natura propria della specie.
Non ci stancheremo di ripeterlo: L’unico e il medesimo è veramente Figlio di Dio e veramente figlio dell’uomo. È Dio, perché 
«In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio
» (Gv 1,1). È uomo, perché: 
«il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi
 » (Gv 1,14). 

LITURGIA DELLA PAROLA
   
Prima LetturaIs 7,10-14
Ecco la vergine concepirà.

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Maria a Medjugorje, messaggio del 18/03/2022

24 marzo 2022

“Cari figli!
Con amore materno vi invito a guardare a mio Figlio con piena forza, fede e fiducia. Apritegli il vostro cuore e non abbiate paura. Perché mio Figlio è la Luce del mondo e in Lui c’è pace e speranza. Per questo vi invito ancora e ancora a pregare per quei miei figli che non hanno incontrato l’amore di mio Figlio; affinché mio Figlio possa illuminare i loro cuori con la sua luce di amore e di speranza, e che voi, figli miei, siate rafforzati e date pace e speranza. Sono con voi. Vi ringrazio.

LA CHIESA GUARDA CON FAVORE , MA NON SI E’ ANCORA ESPRESSA UFFICALMENTE SUI FATTI DI MEDJUGORJE

Vangelo (Lc 1,26-38) del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 25 Marzo 2022) con commento comunitario

24 marzo 2022

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE – SOLENNITÀ

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Questo è il Vangelo del 25 Marzo, quello del 24 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 5,17-19) del giorno dalle letture della Messa (Giovedì 24 Marzo 2022) con commento comunitario

23 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,14-23)
 
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

Questo è il Vangelo del 24 Marzo, quello del 23 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 5,17-19) del giorno dalle letture della Messa (Mercoledì 23 Marzo 2022) con commento comunitario

22 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19)
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Questo è il Vangelo del 23 Marzo, quello del 22 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Lc 4, 24-30) del giorno dalle letture della Messa (Martedì 22 Marzo 2022) con commento comunitario

21 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,21-35)
 
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.  Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quel che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Questo è il Vangelo del 22 Marzo, quello del 21 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

III Domenica di Quaresima (Anno C)

20 marzo 2022

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Vangelo (Lc 4, 24-30) del giorno dalle letture della Messa (Lunedì 21 Marzo 2022) con commento comunitario

20 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4, 24-30)

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Questo è il Vangelo del 21 Marzo, quello del 20 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

19Marzo 2022 San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria, Patrono della Chiesa Universale Solennità

19 marzo 2022
LETTURE: 2 Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24
 
San Giuseppe ha unito Gesù alla discendenza di Davide. Gesù ha quindi potuto rivendicare questo titolo messianico preannunciato dalla Scrittura. Questa funzione di Giuseppe è messa particolarmente in rilievo dalla doppia genealogia di Gesù, che ci hanno lasciato Matteo e Luca (Mt 1,1,-17; Lc 3,23-38). 
Giuseppe è, inoltre, il patriarca il cui trova compimento il tema biblico dei «sogni» (Mt 1,20-24; 2,13-19) con i quali Dio ha spesso comunicato gli uomini le sue intenzioni.  Come Giovanni il Battista è l’ultimo dei profeti, perché indica a vista (Gv 1,29) colui che le profezie annunciavano. Così Giuseppe è l’ultimo patriarca biblico che ha ricevuto  il dono dei «sogni» (Gn 28,10-20); 37, 6-11). Questa somiglianza con gli antichi patriarchi risalta ancora di più nel racconto della fuga in Egitto con la quale Giuseppe rifà il viaggio dell’antico Giuseppe, affinché si compia in lui e in Gesù, suo figlio, il nuovo esodo (Mt 2,13-23; Os 11,1; Gn 37; 50,22-26). 
Infine Giuseppe è il capo della modestissima famiglia, nella quale vediamo realizzato il mistero dell’incarnazione del Verbo, e scopriamo la grandezza delle ultime realtà temporali di cui Dio si serve per attuare il suo piano. 
Giuseppe, sposo di Maria, è l’ultimo dei giusti dell’Antico Testamento che vive di fede. Per la fede meritò di custodire la «promessa» ormai realizzata dal «mistero di salvezza». 
Il vangelo presenta Giuseppe come figura fondamentale  nel disegno di amore del Padre, con un compito di «segno» privilegiato della paternità di Dio. La devozione popolare, decretando tanta venerazione a san Giuseppe, riconosce che Dio sceglie nella sua venerazione a san Giuseppe, riconosce che Dio sceglie nella sua opera le persone più adatte e il momento più giusto. 
Colui che presiede la liturgia eucaristica svolge come san Giuseppe un compito di «custode» e amministratore del mistero di salvezza. 
Lo spirito di servizio dei ministri di culto deva, in fondo, rendere credibile la maternità della Chiesa, la paternità di Dio. Le scelte del Padre sono fondamentalmente «giuste» e non andranno deluse dai singoli fallimenti, legati al rischio della libertà umana che Dio sempre rispetta.
  
 

l fedele nutrizio e custode

Dai «Discorsi» di san Bernardino da Siena, sacerdote (Disc. 2 su san Giuseppe; Opera 7,16.27-30)
Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. Naturalmente essi portano anche onore al prescelto. Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli. Egli fu scelto dall’eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25,21).
Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l’uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e onesto. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.
Infatti egli segna la conclusione dell’Antico Testamento e in lui i grandi patriarchi e i profeti conseguono il frutto promesso. Invero egli solo poté godere della presenza fisica di colui che la divina condiscendenza aveva loro promesso.
Certamente Cristo non gli ha negato in cielo quella familiarità, quella riverenza e quell’altissima dignità che gli ha mostrato mentre viveva fra gli uomini, come figlio a suo padre, ma anzi l’ha portata al massimo della perfezione.
Perciò non senza motivo il Signore soggiunge: «Entra nella gioia del tuo Signore». Sebbene sia la gioia della beatitudine eterna che entra nel cuore dell’uomo, il Signore ha preferito dire: «Entra nella gioia», per insinuare misticamente che quella gioia non solo è dentro di lui, ma lo circonda ed assorbe da ogni parte e lo sommerge come un abisso infinito.
Ricòrdati dunque di noi, o beato Giuseppe, ed intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente preghiera; ma rendici anche propizia la beatissimo Vergine tua sposa, che è Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli infiniti. Amen.

Fonte: Maranatha

Vangelo (Lc 13,1-9) del giorno dalle letture della Messa (Domenica 20 Marzo 2022) con commento comunitario

19 marzo 2022

III DOMENICA DI QUARESIMA


Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,1-9)
 
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Questo è il Vangelo del 20 Marzo, quello del 19 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

IO SONO COLUI CHE SONO

18 marzo 2022

Molte persone dicono che quando recitano il Rosario vengono distratte da mille pensieri, ma non tutti i pensieri ti distolgono dalla preghiera, molti di questi al contrario sono costruttivi, perché sono meditazioni sulla Parola di Dio. A me è successo proprio questo mentre due giorni fa stavo recitando il Rosario, mi è venuta in mente la scena del roveto ardente, quando Dio dice il suo nome a Mosè “Io Sono, Colui che Sono”, e la frase si è prolungata dentro la mia anima con : guarda dentro di te, Lui vive in Te!

Questa io la definisco la preghiera del cuore, perché nel mio intimo ho trovato Dio Padre che mi ha creato, Dio Figlio che mi ha redento e Dio Spirito Santo che ha rivelato la sua presenza dentro di me.

Riflettendo su queste parole, mi sono turbata , perché avevo paura di essere stata ingannata da Satana, ma come dice Epicoco: le rivelazioni se vengono da Dio portano molto frutto. Perciò non devo fare altro che Dio operi in me, e se è veramente Lui a farsi sentire attraverso le mie illuminazioni , sono certa che nel mio stato porterò Cristo nella vita delle persone , perché Lui vive in me.

Inoltre ho formato un piccolo cenacolo della Madonna della Medaglia Miracolosa , dove ci si incontra ogni 27 del mese secondo le nostre disponibilità, questo cenacolo so che è una cosa buona, ma lascio fare tutto alla Mamma celeste, poiché è bastato soltanto che due persone si riunissero a pregare l’Immacolata concezione che gli inferi hanno tremato .

Preghiera

O Maria aiutami a portare avanti questo cenacolo di preghiera come tu desideri, io lo consacro a Te, affinché esso sia uno strumento di Evangelizzazione tra le tue mani. O Santa vergine Maria non smettere mai di proteggerci con amore materno sotto il Tuo manto regale. Amen

Roma 28/01/2022

Bioraffaella

Vangelo (Mt 21 33-43.45)del giorno delle Letture della Messa (del 18 Marzo 2022) con commento comunitario

18 marzo 2022

Costui è l’erede. Su uccidiamolo!

Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. 
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. 
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?».  Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri”? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare». 
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

Il Vangelo del 17 Marzo 2022 lo trovate all’articolo qui sotto

SERMONE SUL CANTICO DEI CANTICI DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

18 marzo 2022

SERMONE XXXVIII

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Vangelo (Mt 1, 16.18-21.24a) del giorno dalle letture della Messa (Sabato 19 Marzo 2022) con commento comunitario

18 marzo 2022

SAN GIUSEPPE SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA – SOLENNITÀ

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 16.18-21.24a)

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

Questo è il Vangelo del 19 Marzo, quello del 18 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

SAN CIRILLO IN GERUSALEMMME

18 marzo 2022
VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA

Una volta in Cana di Galilea, Gesù con un semplice cenno ha mutato l’acqua in vino; e perchè non dovremmo credergli quando cambia il vino in sangue? San Cirillo di Gerusalemme

CHI ERA SAN CIRILLO?

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Vangelo (Mt 21, 33-43.45-46) del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 18 Marzo 2022) con commento comunitario

17 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21, 33-43.45-46)
 
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Questo è il Vangelo del 18 Marzo, quello del 17 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

LASCIA FARE PER ORA

17 marzo 2022

Nel quarto mistero del rosario, mentre Gesù porta la croce verso il luogo della crocifissione, lungo la strada incontra Maria. I due si guardano dritti negli occhi e sembra che Gesù le dica con lo sguardo :- lascia che ogni cosa si compia….

Nel vedere questa figura , mentre recitavo i misteri dolorosi, mi sono sentita parte del quadro, come se tale situazione la vivessi in prima persona da spettatore e tali parole mi fossero arrivate dritte nel cuore.

Gesù ci chiede l’abbandono totale al Padre, affinché si compia la Sua Divina Volontà, nonostante le avversità della vita, e una totale fiducia nella sua Parola. Tutto è scritto nel rotolo della Vita e tutto nella Bibbia è stato rivelato, a noi spetta soltanto l’ascolto della Parola di Dio e l’Annuncio del Vangelo.

Dio conosce bene l’inclinazione umana, sa quali sono le nostre debolezze e se permette che certe cose non ci vengano tolte è perché, nella difficoltà possiamo rientrare in noi stessi, per fare un passo indietro e ritornare al Padre che ci aspetta sul limitare della sua casa, per poterci accogliere e ridarci il nostro titolo a figli di Dio, solo così potrà essere presente nel nostro cuore il Regno dei cieli.

Roma 22 /01/2022

Bioraffaella

PREGHIERA DI SAN PATRIZIO (DA RECITARSI TUTTI I GIORNI)

17 marzo 2022
  • Io, Patrizio, vado avanti per la mia strada, sostenuto dalla forza di Dio.
    La potenza di Dio mi protegge, la saggezza di Dio mi guida,
    L’occhio di Dio mi indica la via, l’orecchio di Dio è testimone delle mie parole.
    Le parole di Dio siano sulle mie labbra, la mano di Dio mi sostenga,
    si apra dinanzi a me la via che conduce a Dio, lo scudo di Dio mi difenda
    l’armata invisibile di Dio mi salvi dalle insidie del demonio,
    dai difetti che mi imprigionano, da tutti coloro che mi vogliono ingannare.
    Durante il mio viaggio, breve o lungo, da solo o accompagnato da molti,
    Cristo mi protegga sulla mia via,
    perché una messe abbondante sia il frutto della mia missione.
    Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
    Cristo sotto e sopra di me, Cristo dentro e di fianco a me,
    Cristo attorno a me dappertutto, Cristo con me mattino e sera.
    Cristo nel cuore di chi pensa a me, Cristo sulle labbra di chi parla di me,
    Cristo nello sguardo di chi mi guarda, Cristo negli orecchi di chi mi ascolta.
  • MA CHI ERA SAN PATRIZIO?

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Vangelo (Lc 16, 19-31)del giorno delle letture della Messa (del 17 Marzo 2022) con commento comunitario

17 marzo 2022

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». 

Il Vangelo del 16 Marzo 2022 è presente all’articolo qui sotto

SERMONI SUL CANTICO DEI CANTICI, DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

16 marzo 2022

SERMONE XXXVII

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Vangelo (Mt 20, 17-28)Letture della Messa del (16Marzo2022) con commento comunitario

16 marzo 2022

Lo condanneranno a morte.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». 

Il Vangelo del 15 Marzo 2022 lo troverete all’articolo qui sotto

Vangelo (Mt 23, 1-12)del giorno delle Letture della Messa (di Martedi 15 Marzo 2022)con commento comunitario

15 marzo 2022

Dicono e non fanno.

Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Questo è il Vangelo di oggi, il Vangelo del 14 Marzo 2022 lo troverete qui sotto

VANGELO (Lc 6, 36-38) DEL GIORNO DELLE LETTURE DELLA MESSA (Di Lunedi 14 Marzo 2022) CON COMMENTO COMUNITARIO

15 marzo 2022

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». 

SERMONE SUL CANTICO DEI CANTICI DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

14 marzo 2022

SERMONE XXXVI

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IL DONO DELLO SPIRITO

13 marzo 2022

Mentre recitavo la Corona dell’Immacolata davanti al Santissimo Sacramento, ho ricevuto questa illuminazione: Chi riceve il dono dello Spirito Santo, viene ricoperto dalla potenza dell’Altissimo, con la sua ombra, come la chioccia con i pulcini, l’anima è avvolta dall’ombra delle sue ali ed è qui che avviene l’unione sponsale con Gesù Cristo e si diventa figli di Dio Padre; entrando nella tenda nunziale dell’Altissimo, ci troviamo in attesa dell’arrivo dello Sposo con la luce della Lampada sempre accesa dalla fede del Logos Incarnato, la cui Parola viene da Dio padre, poiché il Padre e il Figlio sono una cosa sola, continuamente alimentata dall’olio della Carità della Vergine Maria.

Roma 16/01/2022

DI CHE HAI PAURA?

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Vangelo (Lc 9,28b-36) del giorno dalle letture della Messa (Domenica 13 Marzo 2022) con commento comunitario

12 marzo 2022

II DOMENICA DI QUARESIMA

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,28b-36)
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Questo è il Vangelo del 13 Marzo, quello del 12 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

L’AMORE DI GESU’ E’ UN AMORE TOTALITARIO E PASSIONALE

11 marzo 2022

Alle nozze di Cana si manifesta la potenza dello Spirito Santo, quando per l’ obbedienza dei servi e la volontà divina, l’acqua versata nelle anfore della purificazione, viene trasformata in vino, come i nostri cuori di pietra in cuori di carne.

Il banchetto nunziale viene preparato per noi dal Padre celeste in presenza di Gesù, la partecipazione a tale banchetto implica la realizzazione della consumazione del matrimonio con lo Sposo, in presenza di Maria, il nostro banchetto viene consumato ai piedi della croce , durante la Passione di Gesù, dove il sangue e l’acqua versati dal suo costato, sono i doni del vino sponsale versato nelle cavità dei nostri cuori come fossero delle anfore pronte per la purificazione.

Quel vino è il segno dell’amore passionale e totalitario che Gesù ha per noi. Lui dona tutto se stesso: il suo corpo, la sua anima , la sua memoria e la sua divinità, solo e soltanto per noi. Questa non è una relazione unidirezionale, essa richiede un riscontro da parte nostra e cioè, che nell’ascoltare la Parola di Dio noi lo amiamo con tutta la mente, con tutto il cuore , con tutta l’anima , con tutto noi stessi ed amiamo il prossimo nostro che è come noi, affinché possiamo gioire con Lui alla partecipazione dell’Amore Eterno della Santissima Trinità, in poche parole far parte del cerchio della Vita celeste, in quanto re e regine della stirpe regale di Davide per adozione a figli di Dio.

Roma 15/01/2022

Bioraffaella

SERMONI SUL CANTICO DEI CANTICI, DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

11 marzo 2022

SERMONE XXXV

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Vangelo (Mt 5,43-48) del giorno dalle letture della Messa (Sabato 12 Marzo 2022) con commento comunitario

11 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,43-48)
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Questo è il Vangelo del 12 Marzo, quello dell’11 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

UN RE TANTO SPECIALE

10 marzo 2022

Gesù, tu sei il nostro Re, un Re che non si fa problemi a visitare le nostre umili dimore, nessun Re si abbassa cosi tanto come fai Tu, Tu accetti il nostro invito di mangiare nella nostra misera mensa. Quale Re, ci ama così tanto da offrirsi ad espiare le nostre colpe al posto nostro. nessuno si dona a noi come Fai Tu, nessuno vende tutti i suoi averi per comprare a caro prezzo un’anima come la nostra, donandole il titolo di appartenenza al Regno dei cieli come figli di Dio, Tu sei un Re molto speciale, sei il nostro Vero e Unico Re.

Roma 12/01/2022

Bioraffaella

IL REGNO DI DIO

10 marzo 2022

Il Regno di Dio, è come un granello di senape, come un bambino che nasce nella grotta dei nostri miseri cuori e viene umilmente adagiato, nella mangiatoia, per illuminare, gli angoli più bui e più poveri della nostra anima, è un albero dai rami frondosi sui cui rami si posano gli uccelli, per costruire il loro nido; quest’albero è la croce che apre le porte del cielo e unisce il Regno celeste con quello terrestre, guidato dalla Santa Madre Chiesa.

Il Regno di Dio è formato da un unico corpo: le cui membra siamo noi, con a capo il Cristo Gesù, Le sue opere che si sono compiute da quando è nato ,fino al momento della Passione, Resurrezione e Ascensione al cielo hanno reso possibile che il Regno di Dio fosse in mezzo a noi ora e sempre, esso vive delle doglie del parto fino alla Parusia di Cristo, da cui nascono i credenti, mediante il sacramento del Battesimo, è velato ai nostri occhi, ma è presente in mezzo a noi, poiché ognuno di noi vive in Cristo, per chi vive nella fede in Lui.

ROMA 11/01/2022

Bioraffaella

MARIA A MEDJUGORJE, MESSAGGIO DEL 25 FEBBRAIO 2022

10 marzo 2022

Cari figli! Sono con voi e preghiamo insieme. Figlioli, aiutatemi con la preghiera affinché satana non prevalga. Il suo potere di morte, odio e paura ha visitato la Terra. Perciò figlioli, ritornate a Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio. Figlioli, se non ritornate a Dio ed ai Suoi comandamenti, non avete futuro. Perciò ha mandato me a voi per guidarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

LA CHIESA GUARDA CON FAVORE, MA NON SI E’ ANCORA ESPRESSA UFFICIALMENTE SUI MESSAGGI DI MEDJUGORJE

https://gpcentofanti.wordpress.com/2022/02/12/perche-maria-e-qui-con-noi/(si apre in una nuova scheda)

Vangelo (Mt 5,20-26) del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 11 Marzo 2022) con commento comunitario

10 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,20-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Questo è il Vangelo dell’11 Marzo, quello del 10 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 7,7-12) del giorno dalle letture della Messa (Giovedì 10 Marzo 2022) con commento comunitario

9 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,7-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Questo è il Vangelo del 10 Marzo, quello del 9 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Lc 11,29-32) del giorno dalle letture della Messa (Mercoledì 9 Marzo 2022) con commento comunitario

8 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,29-32)
 
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Questo è il Vangelo del 9 Marzo, quello dell’8 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 6,7-15) del giorno dalle letture della Messa (Martedì 8 Marzo 2022) con commento comunitario

7 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,7-15)
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Questo è il Vangelo dell’8 Marzo, quello del 7 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 25,31-46) del giorno dalle letture della Messa (Lunedì 7 Marzo 2022) con commento comunitario

6 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46)
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Questo è il Vangelo del 7 Marzo, quello del 6 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Lc 4,1-13) del giorno dalle letture della Messa (Domenica 6 Marzo 2022) con commento comunitario

5 marzo 2022

I DOMENICA DI QUARESIMA

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,1-13)
 
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.
Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Questo è il Vangelo del 6 Marzo, quello del 5 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Lc 5,27-32) del giorno dalle letture della Messa (Sabato 5 Marzo 2022) con commento comunitario

4 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,27-32)
 
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.
C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola.
I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Questo è il Vangelo del 5 Marzo, quello del 4 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.

Vangelo (Mt 9,14-15) del giorno dalle letture della Messa (Venerdì 4 Marzo 2022) con commento comunitario

3 marzo 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,14-15)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Questo è il Vangelo del 4 Marzo, quello del 3 Marzo lo potete trovare qualche post più sotto.